Non è mai tempo di banane, ma le troviamo in vendita 365 giorni all’anno, come frutto continuativo a cui non si può proprio rinunciare: misteri dell’ortofrutta? No semplicemente globalizzazione e richieste del mercato.
La banana infatti, frutto chiaramente di origine esotica, è ormai parte della lista della spesa di ogni famiglia, specialmente se ci sono bambini o sportivi tra i componenti.
Risulta essere la merenda perfetta per gli scolari che stanno iniziano in questi giorni il nuovo anno, in quanto nutre con dolcezza, non sporca e sazia; nonché per gli sportivi, che la prediligono per la sua polpa ricca di preziosi sali minerali come calcio, fosforo, ferro e in misura particolare il potassio. Questa ultima sostanza, abbinata al magnesio contenuto al suo interno, è coinvolta nei meccanismi che regolano il ritmo cardiaco e i livelli di ossigeno nel sangue. Da ricordare anche la presenza di tripofano, un aminoacido che il corpo trasforma in serotonina, sostanza che aiuta il corpo a rilassarsi, migliora l’umore e fa sentire più felici. Insomma, un concentrato di benessere in 65 calorie, suddivise principalmente in carboidrati e fibre.
Curiosità botaniche
Risulta essere il frutto di un arbusto tropicale della famiglia delle Musacee, originario dell’Estremo Oriente: dal Sud est asiatico, 2500 anni fa la pianta raggiunse l’India, dove Alessandro Magno le assaggiò nel 327 a.C. Pare che siano arrivate oltre oceano nel 1516 grazie a un frate spagnolo, tale Tomas de Berlanga, che portò con sé le prime radici di banana e le piantò nel fertile suolo dei Caraibi: da lì si diffusero rapidamente in tutto il sud America, dove clima e terreno sono particolarmente ideali per questa coltura. La banana infatti necessita di ambienti tropicali: cresce in gruppetti dette “mani”, unite in un grappolo reclinato – il “casco” – che può contenere più di 200 frutti e pesare oltre 50 chili. In origine il frutto conteneva molti semi, mentre le banane che troviamo ora in commercio ne sono praticamente prive, selezionate nel corso dei decenni dai coltivatori: le varietà più consumate sono la Cavendish, la Musa Acuminata e il Bananito, piccola e dolcissima; esiste anche una banana meno dolce, il Plantano: ha dimensioni maggiori, forma più spigolosa e si addice alla cottura, per cui è richiesta dai paesi che utilizzano il frutto come ingrediente di molte pietanze.
Un suggerimento
Per chi trova però le banane indigeste, suggeriamo di consumarle quando sono estremamente mature, cioè quando la buccia è gialla intensa con numerose macchioline marroni: il frutto è composto infatti principalmente da amido, che diventa fruttosio di facile digeribilità con il progredire della maturazione; per velocizzare questo processo, si può mettere la banana in un sacchetto di carta, a temperatura ambiente, insieme ad una mela o ad una pera.