Con l’arrivo dell’Inverno, sale il numero degli iscritti alle palestre. Il freddo scoraggia i meno temerari nel continuare l’attività all’aria aperta ed i centri fitness “fanno a gara” per “accaparrarsi” il maggior numero di utenti, pubblicizzando l’arrivo di istruttori affermati, promovendo nuovi corsi e macchinari e proponendo pacchetti con offerte molto vantaggiose “tutto compreso”.
Lo Spinning è una delle attività indoor che attualmente va per la maggiore. Partito dagli States e diffusosi in tutto il mondo, è sbarcato in Italia da diversi anni, ma il consenso del pubblico non sembra attenuarsi.
Facile, divertente, ricco di motivazioni. Sono solo alcune delle ragioni per scegliere lo spinning.
Attenzione però a praticarlo senza le dovute precauzioni, così come per ogni altra attività sportiva, occorre iniziare per gradi e non bruciare le tappe.
La lezione di Spinning è “un viaggio virtuale in bicicletta lungo un percorso che alterna andature diverse, scandite da una colonna sonora che aiuta i partecipanti a visualizzare i cambiamenti di percorso”.
Con i dovuti accorgimenti, può costituire un’attività adatta a tutti.
Lo Spinning, ben si adatta alle esigenze di chi lo utilizza, sia per l’atleta che mira ad una preparazione atletica di base, sia per l’amante del fitness, intento a migliorare il tono muscolare o l’efficienza cardiovascolare.
Il ritmo, consente di allenare la regolarità della pedalata, favorisce la concentrazione e di conseguenza migliora la capacità di gestire il dispendio energetico”.
Ecco di seguito alcuni consigli utili a prevenire l’insorgenza di traumi, in quanto la traumatologia degli affezionati dello Spinning è sicuramente varia e consistente.
Scegliere un centro attrezzato, che abbia istruttori competenti e qualificati, con attrezzature adeguate e la possibilità di poter accedere a corsi differenziati in base alle capacità individuali.
Procedere ad una Visita Medico Sportiva completa. Dal medico pretendete un esame approfondito, che escluda l’esistenza di situazioni a rischio, che potrebbero favorire l’insorgenza di traumi. In particolare, tutte le patologie a carico della colonna vertebrale, oppure che gravano sulle articolazioni dell’anca, del ginocchio, della caviglia, ecc.
Prima che la lezioni cominci, regolare il mezzo meccanico. Inizialmente, con l’ausilio del personale addetto (aiuto istruttore, istruttore), che adatta alle vostre individualità, l’altezza e l’arretratezza della sella, il posizionamento del piede sul pedale, verifica che gli angoli di lavoro siano ottimali, ecc.
Questo momento, spesso trascurato, deve costituire una fase fondamentale di ogni lezione. Spesso, nel corso che ci ha preceduto, la bike a nostra disposizione, è stata utilizzata da un individuo con caratteristiche morfologiche completamente diverse dalle nostre e per la fretta o per eccessiva timidezza, non settiamo il mezzo come invece dovremmo.
Niente di più sbagliato! Dietro questa mancanza, si nasconde il rischio di un infortunio che nella migliore delle ipotesi ci costringerebbe a lasciare andare le spin bike per lungo tempo.
Prediligere ritmi agili, (senza esagerare!).
Alcune spin bike, attrezzi relativamente ai quali è possibile vedere questa guida di Roberto Meloni, sono munite di contapedalate, in questo caso, meglio non superare le 80-90 rpm (numero di pedalate al minuto).
Solo dopo le prime settimane di “rodaggio”, provare ad aumentare i “giri”
Non forzare eccessivamente sulla frizione. Ovvero non “indurire” troppo la pedalata.
Evitare di scendere sotto le 60-70 rpm.
Anche in questo caso, progredite con molta cautela.
Da tempo, i centri sportivi più attrezzati, testano i propri iscritti al momento dell’iscrizione, grazie ai quali, possiamo conoscere il Range Cardiaco Ottimale.
Il Cardiofrequenzimetro, oramai alla portata di tutti, vi permetterà di monitorare l’andamento della frequenza cardiaca durante l’ora di lezione. Meglio rimanere entro il 70 – 80% della F.C. massima.
Prediligere le posizioni sedute e riservare ad un secondo momento, quelle in piedi ritte sui pedali. Nel caso in cui, vogliate provare l’emozione di una “salita” in piedi, meglio non sbilanciare il tronco in avanti e non oscillare lateralmente il busto..